mercoledì 20 gennaio 2010

Lela de Maninha

Ancora un lutto in questo inizio 2010 nel campo della musica capoverdiana.
Dopo la scomparsa di Kodé di Dona, patriarca del funaná, e dopo la tragica morte del giovane musicista Vadú, originario dell’isola di Santiago, il 19 gennaio, nella província di Benguela, in Angola, è morto il compositore mindelense Armando António Lima, meglio conosciuto come Lela di Maninha.
Il nome del compositore, che viveva in Angola da oltre 50 anni, è legato soprattutto alla composizione “São Vicente de longe”, che Cesária Évora ha portato al successo nel 2002 e che è anche il titolo del disco.

giovedì 14 gennaio 2010

venerdì 8 gennaio 2010

Kodé di Dona

19 aprile 2007 - Kodé di Dona al Quintal da Música

Kodé di Dona, uno dei più importanti musicisti di funaná, è morto il 5 gennaio scorso nell’ospedale Agostinho Neto di Praia, dove era stato ricoverato il giorno precedente in seguito ad una crisi respiratoria.
Parlare di Gregório Vaz o, come era meglio noto, di Kodé di Dona, significa raccontare un pezzo di storia della musica capoverdiana ed in particolare di Santiago e del genere musicale funaná.
Da tutti era riconosciuto come il patriarca del genere e quanti sono riusciti a far conoscere il funaná anche al di fuori dei confini nazionali, (da Katchass ed al gruppo da lui fondato, i Bulimundo, fino ai Ferro Gaita, uno dei gruppi musicali più longevi e che ha fatto del funaná uno strumento di successo senza precedenti, a Capo Verde e non solo) devono molto a questo artista.
Kodé di Dona era nato nel 1940 a Chaminé, nel municipio di São Domingos e viveva a São Francisco, sempre all’interno dell’isola di Santiago ed era il figlio più piccolo di una famiglia numerosa, da qui il nomignolo che è diventato anche nome d’arte (col termine Kodé infatti viene designato, in una famiglia, il figlio più piccolo).
Era suonatore di gaita, l’organetto diatonico, che insieme al ferrinho, costituiva lo strumento tradizionale ed essenziale per suonare il funaná.
Nelle esecuzioni dal vivo e nelle registrazioni si faceva accompagnare dal figlio Zezito che suonava il ferrinho.
Oltre che musicista fu compositore di celebri brani che sono diventati dei veri e propri inni del funaná e che non possono mancare nel repertorio di chiunque si voglia cimentare con questo genere. Basta pensare a “Fomi 47”, in cui Kodé di Dona racconta l’esilio forzato dei capoverdiani a São Tomé, o di “Febri di funaná”, brani che furono interpretati con successo fra gli altri anche dai Bulimundo, dai Simentera, dal gruppo Finaçon, e da Tito Paris.
Discografia:

Codé di Dona(1997)
1. Pé di pedra
2. Pomba
3. Teresinha
4. Mudjer di nhô
5. Grogo
6. É dor di mas
7. Tchora
8. Corno
9. Rufan barela
10.Nanda
11. Tota Barela
12. Lumi

Djan-Bai (2001)

1. Costa sô Seta
2. Bia Di Polon
3. Djan Bai
4. Fomi 47
5. Brinca So Sabi
6. Pa dan di méu
7. Tanha nha Bulodja
8. Problema
9. Bela Andrade
10.Polícia De Praia

Cap Vert (1996)

1. Titina Lopi bu ka ten kabelu
2. Mi môkeru nka pôdê ku el
3. N ta bal d´Agusta
4. Valza Braz du Puldina
5. Santu Antoniu di Belem
6. Fomi 47
7. Nha Rufan Barela
8. Minina, kus´e k´N fasê-u
9. Sôdadi San Fransisku
10. Bala Branka
11. Amizadi la korason
12. Mi N ta rabola
13. Prêtinha Lopi
14. Seis anus na Tarrafal
15. E sima pomba ku mama
16. Tra-l pe di labada nôbu