mercoledì 25 novembre 2009

Ildo Lobo (1953 - 2004)

Ildo Lobo nasce a Pedra do Lume, nell’isola di Sal, il 25 novembre 1953.
Cresce in un ambiente familiare favorevole alla musica. Il padre, Antoninho Lobo, è uno dei più noti e più richiesti cantanti dell’isola.
Il giovane Ildo, si trasferisce a Praia, nell’isola di Santiago, per frequentare le scuole superiori.
Nel frattempo continua ad interessarsi alla musica e nel 1973, all’età di 20 anni, entra a far parte del gruppo Os Tubarões che ben presto diventa il gruppo capoverdiano più conosciuto all’estero, dopo l’indipendenza.
Negli otto dischi usciti dal 1976 al 1994 rielabora in chiave moderna i generi della morna e della coladera, ma anche certe manifestazioni culturali tipiche dell’arcipelago come la Tabanca ed il Colá Sanjon.
Nell’ultimo disco, Porton de nós ilha, sono presenti tre pezzi scritti da un giovane musicista allora pressoché sconosciuto, Orlando Pantera, vera promessa della musica capoverdiana, purtroppo scomparso prematuramente.
Conclusa l’esperienza col gruppo Os Tubarões, nel 1996 esce, per l’etichetta Lusafrica di José da Silva, Nós morna, il suo primo disco come solista, in cui renderà omaggio alla figura del padre, che l’ha iniziato alla musica. Il disco è curato da Marío Lúcio Sousa, leader e fondatore dei Simentera, e passa in rassegna il genere della morna in tutte le sue sfumature.
Nel 2001 esce, ancora per la Lusafrica, Intelectual, che riscuote un notevole successo anche all’estero. Alla realizzazione di questo disco collaborano anche alcuni dei musicisti che solitamente accompagnano Cesária Évora.
Muore il 20 ottobre 2004 in seguito ad un infarto.A novembre 2004 esce postumo Incondicional, per la Harmonia-Lusafrica.

Ildo Lobo è stata una delle voci più amate e più espressive di Capo Verde.
Con la sua scomparsa Capo Verde perde uno degli esponenti più importanti dal punto di vista culturale ed uno dei maggiori difensori della sua musica tradizionale.
Ha rappresentato la voce di un paese finalmente libero, dopo anni di lotta per l’indipendenza, portando in giro gli ideali di libertà non solo per il suo paese ma anche per tutti i popoli oppressi in ogni angolo di mondo.
Una voce che difficilmente potrà essere dimenticata, e non solo a Capo Verde.

Discografia:

Con Os Tubarões
Pepe Lopi (1976)
Tchon di Morgado (1976)
Djonsinho Cabral (1979)
Tabanca (1980)
Tema para dois (1982)
Os Tubarões (1990)
Os Tubarões ao vivo ( 1993)
Porton d’nós ilhas (1994)

Da solista:
Nós morna (1996)
Intelectual (2001)
Incondicional (2004)

lunedì 28 settembre 2009

Manel d'Novas

Nella mattinata di oggi, 28 settembre 2009, è morto Manel d’Novas, il più grande compositore capoverdiano.
Nacque il 24 dicembre del 1938 a Penha de França, frazione di Tarrafal di Monte Trigo, nell’isola di Santo Antão, ma visse gran parte della vita a Mindelo, nella vicina isola di São Vicente.
Prima di dedicarsi completamente alla composizione fece anche il marinaio ed il soprannome “De Novas”, deriva proprio dalla nave Novas de Alegria con la quale solcò i mari di mezzo mondo.
È ricordato come compositore sia di mornas che di coladeras, composizioni rese immortali dalle interpretazioni soprattutto di Bana, di Cesária Évora e dal gruppo Os Tubarões col mai dimenticato Ildo Lobo.
Manel d’Novas può senza dubbio essere paragonato ai più grandi compositori capoverdiani di sempre, tra i quali Eugénio Tavares e B. Léza.
Nelle sue composizioni ha saputo interpretare lo spirito satirico del capoverdiano e della società mindelense, accompagnandolo prima verso l’indipendenza, cantandone le speranze e le illusioni e poi nella costruzione di una stabile democrazia.
É disponibile una biografia del compositore, “Manel d’Novas: música, vida, caboverdianidade”, opera del sociologo César Monteiro.

venerdì 15 maggio 2009

Capo Verde terra d’amore



Esce oggi il CD “Capo Verde terra d’amore, vol. 1”, il primo disco che fa parte di un progetto che prevede l’interpretazione, nella versione italiana, dei maggiori successi della musica Capo Verde.
Questo primo disco contiene 12 canzoni interpretate e rese famose da Cesária Évora, la cantante capoverdiana più nota a livello internazionale e da Teófilo Chantre.

Il disco, nato da un progetto di Alberto Zeppieri, è prodotto dall’associazione culturale non-profit
Numar Un di Udine in collaborazione con l’etichetta Lusafrica di José da Silva.
Il libretto è corredato dei testi in italiano e dalle foto di Marzio Marzot e Fabio Caniglia.
Il ricavato andrà a finanziare gli interventi umanitari del Programma Mondiale Alimentare.
Al progetto hanno prestato la loro voce tra gli altri, oltre ai capoverdiani Cesária Évora e Teófilo Chantre, anche Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Eugenio Bennato, Patrizia Laquidara, Antonella Ruggero e Grazia di Michele ecc.
Per saperne di più
www.capoverde-italia.it


Capo Verde terra d'amore vol. 1

1. Crepuscolare solitudine (Crepuscular Solidão) – Cesária Évora e Gianni Morandi
2. Buona vita (Roda Vida) - Ornella Vanoni e Teófilo Chantre
3. La mia piccola città (Petit Pays) - Bungaro
4. Il cibo della festa (Modje Trofel) - Giua
5. Incanto (Encanto di Cretcheu) - Eugenio Bennato e Teófilo Chantre
6. Assenza (Auséncia) - Patrizia Laquidara
7. Canta, mia amata Capo Verde (Canta Cabo Verde) - Teófilo Chantre
8. Segreti al chiar di luna (Segredo na luar) – Lucilla Galeazzi e Peppe Voltarelli
9. Linda Perez Mimosa (Eres Mimosa) - Antonella Ruggiero
10. Sull'Avenida Marginal (Avenida Marginal) - Mario Lavezzi e Antonino
11. Questo amore (Saia travada) - Grazia Di Michele
12. Ricordo d'infanzia (Um pincelada) – Cesária Évora e Gigi D’Alessio

mercoledì 13 maggio 2009

Lura



Registrato a Praia, Bruxelles, Lisbona ma anche a Parigi e Napoli, Eclipse è il quinto disco di Lura. Uscito da poche settimane, viene dopo Nha Vida (1996), In Love (2002), Di Korpu Ku Alma (2004), e M’bem di fora (2006).
Lura nasce a Lisbona, nel 1975, l’anno dell’indipendenza di Capo Verde, ma è rimasta sempre legata alla cultura del paese dei genitori, il padre è di Santiago mentre la madre è di Santo Antao.Dopo aver rinunciato ad una carriera come nuotatrice si dedica alla canzone ed alla musica, registra due dischi di cui il primo è una raccolta di brani zouk e di musica molto amata dai giovani e ballata nelle discoteche, tra le comunità capoverdiane di Lisbona.
Ma è con Di Korpu Ku Alma che arriva il successo internazionale nel 2004, un disco che la consacra come una delle realtà più importanti del panorama musicale capoverdiano.
Comincia allo stesso tempo il percorso alla scoperta delle radici culturali e musicali del suo paese.
Lura in questo disco infatti porta al successo brani di Orlando Pantera, prematuramente scomparso nel 2001, che aveva avviato un percorso di rinnovamento ed attualizzazione del batuko che ha lasciato numerosi seguaci che ancora oggi stanno proseguendo il suo lavoro, iniziato sul finire del secolo scorso.
Altro artista di cui Lura ha interpretato brani legati al batuko è Manuel Lopes Andrade, meglio noto come Tcheka, giovane promessa di Santiago che nel 2005 si classificherà primo al Gran Prix per la World Music, organizzato da Radio France International.




con Lura ad Arezzo Wave
M’bem di Fora è il disco della conferma ed allo stesso tempo della maturità.
Prodotto da Nando Andrade, nel disco Lura interpreta brani che riprendono generi tradizionali come la mazurka, con arrangiamento di Toy Vieira, o il funaná (uno fra tutti quello che dà il titolo al disco, in cui Lura si esibisce insieme ad un mito vivente, Zeca de Nha Reinalda, che aveva già inciso questo brano con i Bulimundo del grande Katchass), e poi, altri generi, come il colá sanjon o il batuko, già affrontato nel precedente disco. Ponciana, e As-Água sono invece brani scritti da Tibau Tavares, giovane compositore dell’isola di Maio.
Con Eclipse, Lura si ripresenta al pubblico internazionale con una raccolta di 13 brani, scritti da nomi della cultura musicale capoverdiana che rappresentano degnamente la storia ma anche le realtà presente del panorama musicale capoverdiano, a cominciare dal brano che dà il titolo al disco, Eclipse, scritto da quel Francisco Xavier da Cruz, conosciuto come B.Léza, che è uno dei tasselli fondamentali per chi si occupa di musica capoverdiana, autore tra le più belle composizioni di tutti i tempi, portati al successo soprattutto da Bana e da Cesária Évora, a partire dagli anni ’60.
Nel disco, con tre brani, è presente anche il raffinato Mário Lúcio e poi ancora Orlando Pantera, di cui Lura interpreta, per la prima volta, un brano di un genere mai prima affrontato, la Tabanka.
Eclipse è un disco ricco e variegato, in cui Lura si cimenta anche in un tango, musicato ed arrangiato da Teófilo Chantre, e in un brano di Vlu in versione funky, (già registrato dal giovane Gilson Gee nel disco di esordio Criôl d’gêma).
Presente anche una composizione di Michel Montrond, giovane compositore dell’isola di Fogo e, per finire, la stessa Lura, è presente con Maria, un brano scritto di suo pugno.
Un disco che ha tutte le caratteristiche per confermare il successo dei precedenti e proiettare Lura come una delle cantanti più importanti di world music.
Arrangiamenti di Toy Vieira, che è anche il pianista del gruppo che accompagna Lura, che può senza ombra di dubbio essere definita la cantante capoverdiana più conosciuta al mondo insieme a Cesária Évora.
Uscito per Lusafrica
Per saperne di più
www.luracriola.com

Eclipse

1 Libramor
2 Um dia
3 Tabanka
4 Eclipse
5 Marinhêro
6 Maria
7 Terra’l
8 Quebród nem Djosa
9 Na nha rubera
10 Orfelino
11 Sukundida
12 Mascadjôn
13 Canta um tango

mercoledì 6 maggio 2009

Lela Violão


Martedì 5 maggio, dopo una lunga malattia, è morto a Praia il musicista capoverdiano Manuel Tomás da Cruz, meglio conosciuto come Lela Violão.
Era nato a São Vicente nel 1929.
Nonostante suonasse la chitarra fin da giovane, il suo unico disco, di musica tradizionale capoverdiana, Caldo de Rabeca, è uscito solo nel 2007.
Il gruppo Simentera, il 23 aprile, si era riunito, dopo molti anni, per un concerto in omaggio all’artista.

lunedì 23 marzo 2009

Ivo Pires

Domenica 22 marzo è morto, a causa di un attacco cardiaco, il violinista Ivo Pires.
Si era trasferito dalla originaria isola di Brava negli Stati Uniti dove viveva fin dall’età di 24 anni.
Animava le feste della comunità capoverdiana con le sue composizioni a base di polka, valzer, mazurka e fox trot oltre che con le più tradizionali musiche capoverdiane.

Dal sito della
asemanaonline

Violinista bravense Ivo Pires morreu de ataque cardíaco


O conhecido violinista bravense Ivo Pires morreu no Domingo, 22, num hospital em Boston, vítima de ataque cardíaco. Este exímio violinista e fabricante de instrumentos musicais já tinha sido submetido a uma cirurgia ao coração (bypass) em consequência de problemas cardíacos, de acordo com o site Caboverdeonline.
Ivo Pires levava a sua vida normal e nunca deixou de animar os eventos para os quais era convidado a participar juntamente com a sua banda. Para além de se um reputado músico que dominava o violino, Ivo Pires era um fabricante de fama internacional, referenciado em revistas especializadas de artefactos e produtos manufacturados.
O violinista era natural da localidade de Pé di Rotcha, na Brava, mas viveu em Nossa Senhora do Monte. Imigrou para Estados Unidos e vivia na cidade de Brockton. Para já, o violinista Ivo Pires deixa uma grande lacuna nesta área e representa uma grande perda para os familiares, amigos e apreciadores da arte de executar o violino.

domenica 22 marzo 2009

Nancy Vieira

Redarguito (chissà perché) a Lisbona.

Lus

1 Lus
2 Tchoro Cantado
3 Verdade d’Amor
4 Esperança de Mar Azul
5 Mundo Rabés
6 Manso Malondre
7 Coração Vulcão
8 Vivê Sabin
9 É Morna
10 Nha Kumadri
11 Nôs Dom
12 Pensamiento

Lus, uscito nel 2007 per la HMMusica, è il terzo disco di Nancy Vieira. Comprende 12 brani acustici di generi musicali diversi, sia capoverdiani (morna, funaná, coladera, batuque) ma anche di altri paesi, samba e bossa nova, (Brasile), landón (Perù), danzón e son (Cuba).
Produttore musicale ed arrangiatore è Jorge Cervantes.
I brani interpretati da Nancy Vieira sono, tra gli altri, di Teófilo Chantre, Jon Luz, Vadú, Princezito e anche della stessa cantante, per la prima volta in veste di autrice.
Tra le partecipazioni straordinarie al disco, di particolare rilevanza quella di Tito Paris e di Bino Branco (dei Ferro Gaita), ma anche delle Batucaderas Voz d’África e del gruppo cubano Quinteto Diapason.
Altri musicisti che hanno partecipato al disco: Vaiss, Zé Afonso, Jorge Cervantes, Toy Vieira, Rolando Semedo, Miroca Paris, Costa Neto.

Nancy Adelaide Vieira è nata in Guinea Bissau nel 1975, dove il padre, originario dell’isola di Boavista, era impegnato nella lotta per l’indipendenza.
Fin da piccola si trasferisce a Praia dove vive fino all’età di dieci anni allorché si sposta a São Vicente. A partire dall’età di 14 anni si trasferisce a Lisbona dove tuttora vive.

Con Nancy all'Impruneta (Firenze)


Discografia

Nos raça
Uscito nel 1995

1. Manú
2. Dzê que Dzê
3. Sombras di Distino
4. Medita
5. Um Ca Crê Uvi Ondas Tchorá
6. Cabel Tchumscode
7. Lamento d’Imigrante
8. Nôs Raça

Segred
Uscito nel 2004. Produzione musicale di Toy Vieira, collaborazione di Djim Job.
Collaboratori: Vaiss, Zé António, Kau Paris, Dalu e Iduino Tavares, de Ferro Gaita

1. Peca Sem Dor
2. Brother
3. Segred
4. Cabalo Manso
5. Marina
6. Ia Ile
7. Sabura d'San Jon
8. Lamento Baixinho
9. Susti Canela
10. Saúde

Per saperne di più: www.nancyvieira.net

lunedì 16 marzo 2009

Música no funeral de Pixote e Djica

Notizia riportata dal sito della asemanaonline di oggi.

16-03-09

Os dois músicos da Boa Vista - Djica, teclista do Djalunga, e Pixote, baterista do grupo Unissom, vítimas de um acidente de viação, foram a enterrar na tarde de ontem ao som das músicas que adoravam em vida. Foi um dos maiores e mais comoventes funerais que as gentes da ilha das Dunas assistiram até hoje. O funeral de Odílio Neves Pinto, conhecido por Djica, e Mário Sidónio Spencer (Pixote) foi acompanhado por vários músicos e pessoas oriundas dos diversos povoados da ilha. A população foi à localidade de Estância de Baixo buscar Pixote, na sua residência, e passou por Rabil para pegar Djica. Todo o percurso foi feito ao som de violão e cavaquinho, interpretados por artistas que, espontaneamente, resolveram patrocinar a última serenata aos falecidos. No cemitério, o Unissom, fundado por Djica, Pixote e colegas, interpretou alguns temas que os malogrados mais gostavam de tocar e ouvir. Segundo o músico Noel Fortes, a tarde amena deste Domingo permitiu que várias pessoas pudessem acompanhar o cortejo fúnebre. “Penso que foi um dos maiores e mais tristes funerais que já assisti. Estiveram presentes mais de quatro mil pessoas. Eram artistas e rapazes queridos, e todos quiseram prestar-lhes uma última homenagem”, assevera. Refira-se que os dois músicos faleceram em decorrência de um acidente de viação, quando a viatura em que se seguiam embateu de frente com uma outra que vinha em sentido contrário, na estrada que liga as duas localidades onde residiam, ou seja, Rabil e Estância de Baixo.

domenica 1 marzo 2009

CRIÔL D'GÊMA


Gilson Gee a Lisbona
Casa da Morna
Dicembre 2006

CRIÔL D'GÊMA

1 Intro
2 Fresh Criola
3 Nha Amor de Infância
4 Kimica
5 Bô ê Caboverdiana
6 Quebrod nem Djosa
7 Nha Dilema
8 Kyara
9 Cala Nhas Sentimente
10 Bem Fazem Tiná
11 Hora de Passá Sabe
12 Mamã Góia
13 Ragga Medley
14 Mamali dsêgod

15 Outro

Capo Verde è un arcipelago di circa 500.000 abitanti. I capoverdiani nel mondo però sono molti di più: si calcola che in tutti i continenti vivano almeno il doppio dei capoverdiani residenti nelle isole, con legami molto stretti con la terra d’origine.
Uno degli elementi che li fa sentire capoverdiani a tutti gli effetti, ovunque essi si trovino, è la lingua parlata, il creolo, ma anche il legame con le tradizioni, e gli aspetti culturali del loro paese, che i capoverdiani portano in giro per il mondo. Tra questi non può mancare l’amore per la musica, ed è per questo che ovunque c’è una comunità di capoverdiani all’estero c’è sempre un gruppo che contribuisce alla diffusione della cultura musicale.
È così negli Stati Uniti, in Olanda, in Portogallo, in Francia, in Italia, ecc.
Gilson Gee è uno di questi artisti che, negli ultimi anni, si è fatto conoscere in Portogallo ma anche al di fuori dei confini del paese di adozione
Gilson Gee è il nome d’arte di Gilson Patrick Pereira Ramos, nato a Mindelo, nell’isola di São Vicente, nel 1977. Da alcuni anni è andato ad arricchire la già numerosa comunità di artisti capoverdiani che vivono e lavorano a Lisbona.
Ha fatto parte del gruppo musicale Black Side col quale si fece conoscere degli Stati Uniti e in Europa. Nel 1997 uscì un loro disco in Olanda, a cui parteciparono molti nomi noti della musica capoverdiana.
Dopo aver suonato nei più importanti festival musicali dell’arcipelago, oltre che nell’Expo ’98, a Lisbona, e partecipato nei dischi di altri artisti, alla fine del 2006 esce con un CD a suo nome, dal titolo Criôl d’Gêma, uno di quei dischi che si possono ascoltare tante volte, senza correre il rischio di annoiarsi, tanta è la varietà di ritmi e di generi in cui Gee si esibisce con estrema disinvoltura: hip-hop, rap, raggamuffin, reggaeton, techno, kuduro, zouk, morna ecc.
In questo lavoro Gilson Gee è affiancato, fra gli altri, da: Ana Firmino (bellissima la versione di Mamã Góia, in cui morna e rap si integrano alla perfezione, riuscendo in un’impresa impossibile, coniugare cioè due generi all’apparenza inconciliabili e incompatibili), da Denis Graça, Elton Sousa, Chullage, Kosmikila, ecc.
Sempre nel 2006, insieme ai più noti Humberto Ramos, Celina Pereira, Bana, Titina Rodrigues ed altri, ha contribuito alla nascita dell’associazione Uril (
www.movartcv.blogspot.com), che raggruppa numerosi artisti capoverdiani residenti a Lisbona.
Il disco è prodotto da Humberto Ramos, Elton Sousa, João Camacho e Jorge do Rosário.

Per saperne di più:
http://gilsongee.blogspot.com/

mercoledì 18 febbraio 2009

TRÁS DI SON

Con Djinho Barbosa

TRÁS DI SON

1 Um Batuku Xatiadu Si
2 Mindel Mind – Koladera Rasgadu
3 Um Zibiu Pa Abílio Duarte
4 Son d’Alma
5 Bari Cabeça
6 Dexan Kai
7 Inda Ta Reza
8 Fri (Free) Son
9 Música na Finata 44
10 Topada na Mazurka
11 Morning
12 Bu Encanto
13 Tranzi
14 Tributu a Manel D’Novas
15 Bandu di Neon
16 Son Kompiladu

Il titolo del disco di esordio di Djinho Barbosa, Trás di Son, può essere considerato un gioco di parole: se, da un lato, c’è forte il legame alla tradizione musicale di Capo Verde, sempre presente nei protagonisti di questo progetto, dall’altro c’è come un invito a spingersi alla scoperta di ciò che c’è al di là del suono, alla ricerca di nuove sonorità.
Pur essendo, quindi, composto per la maggior parte da brani che rientrano tra i generi tradizionali capoverdiani, quali coladera, morna, mazurka, batuko, funaná tuttavia, per la diversità dei suoni, stili ed effetti musicali e per la qualità e quantità dei musicisti coinvolti, non può essere considerato del tutto un disco tradizionale.
Il musicista riesce a coniugare vecchie e nuove sonorità, attraverso il coinvolgimento di un gruppo di 35 artisti, di stili e generazioni differenti, tra i quali nomi illustri della storia della musica di Capo Verde come Paulino Vieira, Nhelas Spencer, Russo Bettencourt, Kaká Barbosa, Hernani Almeida, Chando Graciosa, Mário Lúcio, Totinho, Princezito, Gamal, Kim Alves, Tó Alves, Albertino.
Angelo “Djinho” Barbosa, è nato ad Assomada, nel cuore dell’isola di Santiago, ed appartiene alla generazione di musicisti del periodo successivo all’indipendenza.
Nel 1977 fu tra i fondatori del gruppo musicale Abel Djassi, (uno degli pseudonimi di Amílcar Cabral, leader della lotta per l’indipendenza di Capo Verde e Guinea-Bissau).
Fece parte del gruppo Finaçon fino al 1992 e collabora con il Quarteto em Sí.
La musica è sempre stato un affare di famiglia, è infatti il nipote di Djonsinho Alves, uno dei più noti violinisti di Capo Verde e padre dei fratelli Kako, Kim e Tó Alves.
Dei 16 brani che compongono Trás di son, se si escludono alcuni testi del fratello, Kaká Barbosa, affermato poeta nonché musicista, ed uno di
Princezito, gli altri sono stati scritti dallo stesso Djinho Barbosa.
Si tratta di brani composti tra il 1994 e il 1998, durante la sua permanenza negli Stati Uniti, e che solo nel 2006 ha deciso di raccogliere in questo disco, registrato a Praia, al K Magic Studio di Kim Alves.
Del disco fanno parte anche due canzoni che rappresentano l’omaggio a due grandi compositori e poeti capoverdiani: Abílio Duarte e Manel d’Novas.
Con Trás di son, disco prodotto dallo stesso autore, Djinho Barbosa forse ha aperto la strada verso la creazione di un nuovo modo di fare musica a Capo Verde.
Ottimo lavoro, da ascoltare senza preconcetti e con un’attenzione particolare rivolta ai testi.
Djinho Barbosa è anche ingegnere informatico e cura un blog dove è possibile tenersi sempre aggiornati su ciò che succede sulla scena musicale di Santiago e più in generale a Capo Verde (
http://www.sondisantiagu.blogspot.com).

domenica 15 febbraio 2009

DIXI RUBERA

Con Vadú al Quintal da Música

Vadú – Dixi Rubera

1. Bida Cansadu
2. Lâ Fora
3. Lús
4. Pálo ku Palito
5. Sol Bai
6. Dixi Rubêra
7. Fazen Sábi
8. Danu Txuba
9. Amizadi
10. Monte Graciosa

Con Dixi Rubera, seconda prova discografica da solo, Vadú conferma le aspettative create fin dal suo disco d’esordio, Nha Raíz, del 2004, proponendosi oltre che come una speranza anche come una bella realtà musicale, non solo a Santiago, sua isola natale, ma anche nel variegato panorama musicale capoverdiano.
Vadú, nome d’arte di Osvaldo Furtado, è nato a Praia nel 1977 e la musica la respira in famiglia fin da piccolo, è infatti nipote di Zezé e di Zeca di Nha Reinalda, due dei più influenti esponenti del funaná nonché componenti di gruppi storici della musica capoverdiana come Bulimundo e Finaçon, che negli anni ’80 hanno dato nuova vita al genere.
Dopo un’esperienza di alcuni anni a Cuba, dove ha l’opportunità di conoscere e studiare i ritmi dell’isola caraibica, al rientro a Capo Verde, lavora come tecnico del suono al Quintal da Música, un locale della capitale, dove si esibiscono i più grandi nomi della musica di Santiago e non solo. Questo lavoro gli dà anche l’occasione di conoscere altri artisti e di approfondire e rivolgere la sua attenzione al funaná, alla tabanka e soprattutto al batuko, generi musicali tipici dell’isola di Santiago. Ed è proprio al Quintal da Musica che inaugura le sue prime esibizioni pubbliche.
Vadú appartiene a quella generazione di artisti che, sulle orme di Orlando Pantera, prematuramente scomparso nel 2001, e insieme ad altri artisti quali Tcheka,
Prinzecito e Djingo, hanno dato nuova linfa al batuko, attualizzandolo e portandolo fuori dall’ambiente rurale e facendolo così conoscere anche ai capoverdiani delle altre isole.
Ed è proprio insieme a questi cantanti e musicisti che nel 2002 Vadú partecipa al progetto Ayan, un disco in cui ciascuno esegue tre brani, in un lavoro che resterà nella storia della musica capoverdiana come uno dei primi a proporre un nuovo modo di presentare il batuko.
Il batuko è senz’altro il genere più eseguito e più amato dallo stesso Vadú, che si avvale del prezioso apporto, fra gli altri, del percussionista Amílcar “Micau” Chantre, ma soprattutto di Hernani Almeida, di São Vicente che, benché giovane, è uno fra i più validi produttori e arrangiatori, sempre più richiesto dagli artisti capoverdiani.
Nel disco il batuko acquista vigore anche dall’incontro con altri generi musicali, quali la coladera ed il sanjon. L’ingegnere del suono è Ricardo “Zunga” Pinheiro.
I temi sviluppati in Dixi Rubera sono quelli amati da sempre dall’artista, la sua terra, l’amicizia, l’allegria ma anche la scarsità o mancanza di pioggia che rende difficile la vita nelle isole, la speranza di una vita migliore e dignitosa, l’emigrazione forzata. A suo dire si tratta di un disco “più africano” del precedente.
Vadú è l’autore dei testi e delle musiche di tutti i brani che compongono Dixi Rubera, uscito per Gugas Veiga Produções sul finire del 2007.

Del disco fa parte anche Lus, un brano che Nancy Vieira ha interpretato nel suo terzo album, e che ha dato anche il titolo al disco.
Oltre ad aver partecipato nei più importanti festival di musica di Capo Verde, Vadú ha avuto occasione di esibirsi in Portogallo ed in Brasile.

Discografia
In Ayan, uscito nel 2002 per la Praia Records, è presente con tre suoi brani:

Chalina


Speransa

Mi ku bo


Nha Raís – 2004 – Praia Records. Produzione musicale Auras (Aurélio Santos).
Collaboratori: Bino Branco, Eduino Adao Brito, Pitó, Ricardo de Deus e le Batucaderas Tambarina di Pedra Badejo

1. Tabanka
2. Ladridja
3. Sosiedadi
4. Preta
5. Chalina
6. Falsia
7. Xibioti
8. Mi ku Bo
9. Xintidu
10. Speransa
11. Piskador
12. Falsia-Skunk Remix

venerdì 13 febbraio 2009

SPIGA


SPIGA

1 Pilonkan
2 Bakandesa
3 Tamara
4 Storia d'Amor em Tempo di Guerra
5 Batuku Azul
6 Tarafal Na Biku
7 Mudjer d'Ilia
8 Mar
9 Lua
10 Fala Fula
11 Rifugiadu di Guerra
12 Txoru Kantadu


SPIGA è il primo CD di Carlos Alberto Sousa Mendes, meglio noto come Princezito, o anche Kalú di Zita, nato nel 1971, a Monte Iria, Tarrafal, cittadina del nord dell’isola di Santiago, a cui è legato da un profondo d’affetto.
Più precisamente si tratta del primo CD a suo nome. Aveva, infatti, già lavorato alla realizzazione di Ayan, disco uscito nel 2002 per la Praia Records, insieme a Tcheka, Vadu, Djingo, altri artisti della scena musicale di Santiago.
Per questi giovani artisti si è coniata l’espressione Geração Pantera, a designare un’indubbia derivazione o comunque influenza e contiguità con il lavoro svolto da Orlando Pantera, sul finire degli anni ’90 del secolo scorso e agli inizi del nuovo, fino alla morte prematura, avvenuta il 1 marzo del 2001. Con riferimento al genere musicale che Pantera ha attualizzato e fatto conoscere fuori da Capo Verde, si parla anche di new batuko.

Princezito ha cominciato presto ad interessarsi di musica: il primo concerto pubblico l’ha tenuto a Praia all’età di 12 anni.
Ha viaggiato per studio o per lavoro in vari paesi, tra i quali Portogallo, Brasile, Spagna e Cuba.
A Cuba, fra l’altro, ha diretto per quattro anni, il Dipartimento Culturale della Comunità degli Studenti Capoverdiani, ed ha creato un gruppo di batuku femminile, approfondendo lo studio di questo che è considerato il genere musicale più antico di Capo Verde e dove, a contatto con i discendenti degli schiavi, ha preso maggior coscienza della propria africanità.
Nell’isola caraibica ha anche fondato un gruppo di Carnevale che ha vinto il premio “Festival de Toronja 1988”.
A metà degli anni ’90, Princezito ritorna a Santiago dove continua il suo lavoro di ricerca e di approfondimento delle tradizioni orali dell’isola.
Non ha mai fatto mistero del suo debito nei confronti di Bibinha Kabral, figura fondamentale del finaçon, da cui ha appreso le nozioni elementari di questa espressione canora e di Paulino Vieira di cui è sempre stato un grande ammiratore.
Ha partecipato in vari altri dischi fra i quali Badyo, del fratello Mário Lúcio, Trás di Son, di Ángelo “Djinho” Barbosa, Hô mãe mas justa, di Tó Alves. Inoltre sue composizioni sono state portate al successo da Nancy Vieira, Mayra Andrade e Lura.

SPIGA è un’immersione profonda nel cuore delle tradizioni culturali e musicali dell’isola di Santiago e più in generale, attraversa trasversalmente la cultura dell’arcipelago.
Nel disco l’artista affronta tematiche sociali o problemi quali, ad esempio, la guerra e vengono raccontate anche storie popolari, tratte dalla vita quotidiana.
Nel primo brano del disco, Pilonkan, Princezito si definisce “Un semplice suonatore, un cacciatore di poesie, un pescatore di ispirazioni”, ma di se stesso dice anche di essere un romantico-ribelle, un rivoluzionario, un attivista politico-culturale, e un guerrigliero di parole, di poesie, di melodie che, per mezzo della musica, intende portare nel mondo un po’ di sollievo.
Si considera inoltre un batucador: il batuko è dappertutto dice, è il ritmo di ogni attività quotidiana, un uomo o una donna che canta e cammina in strada è batuko, il movimento dei loro corpi è batuko, si sente il batuko quando qualcuno bussa alla porta e persino quando si sbatte l’uovo per fare una frittata.
È l’espressione culturale più antica di Capo Verde e la più africana, il primo ballo, il primo canto a Capo Verde è stato il batuko, è il risultato della mescolanza di vari ritmi;
Sono stati gli schiavi, originari da differenti zone dell’Africa e che si sono incontrati a Capo Verde, ad inventare il batuko, ognuno parlando, suonando, ballando, cantando a modo proprio, ed il batuko è precisamente il risultato di questo incontro.
Alcuni brani del disco hanno ricevuto pochi trattamenti perché sono stati improvvisati al momento della registrazione, nello stile tipico del finaçon.
Nel corso di una discussione amichevole, a Praia, Princezito ha raccontato di essere rimasto sorpreso nel ritrovare, nel nord est del Brasile, uno stile musicale simile a quello da lui praticato, basato sull’improvvisazione dei cantastorie (repentistas), al punto che quando lo sentì per la prima volta in Brasile, pensava fossero dei musicisti capoverdiani ad eseguirlo.
La spiga del titolo può essere la spiga di grano o di qualsiasi altro cereale ma soprattutto è la spiga del mais, ingrediente essenziale di alcuni tra i piatti più comuni della cucina capoverdiana come catchupa, xerem, cuscus.
La spiga crea nel capoverdiano ogni anno una grande aspettativa e tanta speranza: dipende da un buon raccolto se le condizioni di vita del capoverdiano saranno buone oppure no e questo disco è un omaggio al mais, ed alla speranza infinita dei capoverdiani.
Princezito è l’autore di tutti i brani, tranne Mar, per il quale ha collaborato anche Kaká Barbosa.
Ha scritto i testi delle sue canzoni nel creolo di Santiago, convinto che la lingua è uno dei tratti più importanti dell’identità di un popolo.
Il disco, uscito nel 2008 per l’etichetta Harmonia, vede come produttore musicale Hernani Almeida, che ha curato anche gli arrangiamenti e la direzione artistica.
Alla realizzazione hanno contribuito oltre allo stesso Hernani Almeida alla chitarra e al piano, Zé Paris al basso e Antero “Tey” Santos alle percussioni.
Il cofanetto comprende anche un DVD, con un ritratto dell’artista girato a Capo Verde ed estratti di alcuni brani musicali.

Discografia precedente
In Ayan, uscito nel 2002 per la Praia Records, è presente con tre suoi brani:
Lúa
1 Minuto
Bonbolon

sabato 31 gennaio 2009

L'inizio

Ho visitato Capo Verde la prima volta nel 2002.
A Praia, la capitale dell’arcipelago, nonché capoluogo di Santiago, la più “africana” delle 10 isole che compongono l’arcipelago, ho avuto la fortuna ed il piacere di conoscere Teté Alhinho, una cantante molto nota nell’ambiente musicale capoverdiano, allora a me del tutto sconosciuta.
Conservo con molto piacere un suo disco che in quell’occasione gentilmente mi regalò (si trattava di Voz, che alcuni anni dopo uscì in un’edizione per l’Europa). In cambio le promisi che, al ritorno in Italia, mi sarei impegnato per far conoscere di più la musica capoverdiana, anche se allora non ci credevo molto, né avevo idea di cosa fare per mantenere quella promessa.
L’occasione si presentò poco più di un anno dopo allorché venni a contatto con alcuni conduttori dell’emittente radiofonica fiorentina Novaradio. Presi contatto con il direttore della radio e dopo pochi giorni ero ospite, insieme ad Hipólito Soares, capoverdiano dell’isola di São Nicolau, da anni residente in Italia, di un programma di Papa Leo, il quale ci diede l’opportunità di presentare alcuni brani di musica di Capo Verde. Dopo un’altra breve apparizione in radio iniziammo con un programma tutto nostro.
Nel frattempo avevo avuto modo di approfondire la cultura e la musica di questo arcipelago situato in mezzo all’Atlantico a circa 450 chilometri al largo delle coste del Senegal, ritornandoci altre volte.
L’avventura radiofonica andò avanti per quattro intensi anni, in cui abbiamo potuto sperimentare l’interesse degli ascoltatori per la musica capoverdiana, non solo di Firenze, ma di ogni angolo di mondo, dal momento che la radio offre i suoi servizi anche in streaming attraverso internet.
È straordinario come un piccolo paese, con circa 450.000 abitanti residenti nelle isole, e almeno il doppio distribuito in varie parti del pianeta, abbia un patrimonio musicale tra i più vari e ricchi al mondo. Le culture e le tradizioni di più continenti, Africa, Europa e America centrale e meridionale, si sono fuse in maniera indissolubile dando origine ad un insieme assolutamente irripetibile ed unico nel suo genere.
Morna, coladera, funaná, batuko, tabanka, finaçon, lundum, talaia baxu, colá San Jom, cabozouk, sono alcuni dei generi musicali attraverso cui gli artisti capoverdiani esprimono la ricchezza culturale, sedimentata nel corso di cinque secoli di oppressione coloniale portoghese e che noi abbiamo provato a far conoscere anche in Italia, insieme alla sua storia ed agli innumerevoli aspetti culturali tipici dell’arcipelago.
Adesso che quell’esperienza radiofonica è arrivata al capolinea (chissà, forse un giorno potrebbe ricominciare!), il mio impegno per la diffusione della conoscenza della musica capoverdiana si trasferisce su questo blog appena creato.

giovedì 22 gennaio 2009

SODADE MAGAZINE


Inizio segnalando lo strumento informatico ma anche cartaceo più completo per conoscere ed essere aggiornati sulla musica di Capo Verde: il sito internet www.sodadeonline.com/ e la corrispondente rivista Sodade Magazine.

Fondamentale per conoscere la musica creola.

Preferirei una versione del sito e della rivista anche in portoghese e magari l'uscita della rivista mensile invece che trimestrale.

martedì 20 gennaio 2009

Musicapoverde

Comincia il percorso di questo blog, dedicato alla musica di Capo Verde, ma non solo, nel giorno del 36° anniversario della tragica scomparsa di Amílcar Cabral, che è anche il giorno dell'insediamento di Barak Obama come presidente degli Stati Uniti d'America.