venerdì 13 febbraio 2009

SPIGA


SPIGA

1 Pilonkan
2 Bakandesa
3 Tamara
4 Storia d'Amor em Tempo di Guerra
5 Batuku Azul
6 Tarafal Na Biku
7 Mudjer d'Ilia
8 Mar
9 Lua
10 Fala Fula
11 Rifugiadu di Guerra
12 Txoru Kantadu


SPIGA è il primo CD di Carlos Alberto Sousa Mendes, meglio noto come Princezito, o anche Kalú di Zita, nato nel 1971, a Monte Iria, Tarrafal, cittadina del nord dell’isola di Santiago, a cui è legato da un profondo d’affetto.
Più precisamente si tratta del primo CD a suo nome. Aveva, infatti, già lavorato alla realizzazione di Ayan, disco uscito nel 2002 per la Praia Records, insieme a Tcheka, Vadu, Djingo, altri artisti della scena musicale di Santiago.
Per questi giovani artisti si è coniata l’espressione Geração Pantera, a designare un’indubbia derivazione o comunque influenza e contiguità con il lavoro svolto da Orlando Pantera, sul finire degli anni ’90 del secolo scorso e agli inizi del nuovo, fino alla morte prematura, avvenuta il 1 marzo del 2001. Con riferimento al genere musicale che Pantera ha attualizzato e fatto conoscere fuori da Capo Verde, si parla anche di new batuko.

Princezito ha cominciato presto ad interessarsi di musica: il primo concerto pubblico l’ha tenuto a Praia all’età di 12 anni.
Ha viaggiato per studio o per lavoro in vari paesi, tra i quali Portogallo, Brasile, Spagna e Cuba.
A Cuba, fra l’altro, ha diretto per quattro anni, il Dipartimento Culturale della Comunità degli Studenti Capoverdiani, ed ha creato un gruppo di batuku femminile, approfondendo lo studio di questo che è considerato il genere musicale più antico di Capo Verde e dove, a contatto con i discendenti degli schiavi, ha preso maggior coscienza della propria africanità.
Nell’isola caraibica ha anche fondato un gruppo di Carnevale che ha vinto il premio “Festival de Toronja 1988”.
A metà degli anni ’90, Princezito ritorna a Santiago dove continua il suo lavoro di ricerca e di approfondimento delle tradizioni orali dell’isola.
Non ha mai fatto mistero del suo debito nei confronti di Bibinha Kabral, figura fondamentale del finaçon, da cui ha appreso le nozioni elementari di questa espressione canora e di Paulino Vieira di cui è sempre stato un grande ammiratore.
Ha partecipato in vari altri dischi fra i quali Badyo, del fratello Mário Lúcio, Trás di Son, di Ángelo “Djinho” Barbosa, Hô mãe mas justa, di Tó Alves. Inoltre sue composizioni sono state portate al successo da Nancy Vieira, Mayra Andrade e Lura.

SPIGA è un’immersione profonda nel cuore delle tradizioni culturali e musicali dell’isola di Santiago e più in generale, attraversa trasversalmente la cultura dell’arcipelago.
Nel disco l’artista affronta tematiche sociali o problemi quali, ad esempio, la guerra e vengono raccontate anche storie popolari, tratte dalla vita quotidiana.
Nel primo brano del disco, Pilonkan, Princezito si definisce “Un semplice suonatore, un cacciatore di poesie, un pescatore di ispirazioni”, ma di se stesso dice anche di essere un romantico-ribelle, un rivoluzionario, un attivista politico-culturale, e un guerrigliero di parole, di poesie, di melodie che, per mezzo della musica, intende portare nel mondo un po’ di sollievo.
Si considera inoltre un batucador: il batuko è dappertutto dice, è il ritmo di ogni attività quotidiana, un uomo o una donna che canta e cammina in strada è batuko, il movimento dei loro corpi è batuko, si sente il batuko quando qualcuno bussa alla porta e persino quando si sbatte l’uovo per fare una frittata.
È l’espressione culturale più antica di Capo Verde e la più africana, il primo ballo, il primo canto a Capo Verde è stato il batuko, è il risultato della mescolanza di vari ritmi;
Sono stati gli schiavi, originari da differenti zone dell’Africa e che si sono incontrati a Capo Verde, ad inventare il batuko, ognuno parlando, suonando, ballando, cantando a modo proprio, ed il batuko è precisamente il risultato di questo incontro.
Alcuni brani del disco hanno ricevuto pochi trattamenti perché sono stati improvvisati al momento della registrazione, nello stile tipico del finaçon.
Nel corso di una discussione amichevole, a Praia, Princezito ha raccontato di essere rimasto sorpreso nel ritrovare, nel nord est del Brasile, uno stile musicale simile a quello da lui praticato, basato sull’improvvisazione dei cantastorie (repentistas), al punto che quando lo sentì per la prima volta in Brasile, pensava fossero dei musicisti capoverdiani ad eseguirlo.
La spiga del titolo può essere la spiga di grano o di qualsiasi altro cereale ma soprattutto è la spiga del mais, ingrediente essenziale di alcuni tra i piatti più comuni della cucina capoverdiana come catchupa, xerem, cuscus.
La spiga crea nel capoverdiano ogni anno una grande aspettativa e tanta speranza: dipende da un buon raccolto se le condizioni di vita del capoverdiano saranno buone oppure no e questo disco è un omaggio al mais, ed alla speranza infinita dei capoverdiani.
Princezito è l’autore di tutti i brani, tranne Mar, per il quale ha collaborato anche Kaká Barbosa.
Ha scritto i testi delle sue canzoni nel creolo di Santiago, convinto che la lingua è uno dei tratti più importanti dell’identità di un popolo.
Il disco, uscito nel 2008 per l’etichetta Harmonia, vede come produttore musicale Hernani Almeida, che ha curato anche gli arrangiamenti e la direzione artistica.
Alla realizzazione hanno contribuito oltre allo stesso Hernani Almeida alla chitarra e al piano, Zé Paris al basso e Antero “Tey” Santos alle percussioni.
Il cofanetto comprende anche un DVD, con un ritratto dell’artista girato a Capo Verde ed estratti di alcuni brani musicali.

Discografia precedente
In Ayan, uscito nel 2002 per la Praia Records, è presente con tre suoi brani:
Lúa
1 Minuto
Bonbolon

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